La Torre pendente

La Torre Pendente

Qual pare a riguardar la Garisenda
sotto il chinato quando un nuvol vada
sovr’essa sì ch’ella in contrario penda,
tal parve Anteo a me, che stava a bada
di vederlo chinare…

Dante Alighieri, Divina Commedia

Qual è la prima immagine che si associa a Bologna? Quasi sicuramente quella delle Due Torri: l’Asinelli e la Garisenda, due baluardi a protezione della città. Ma, se quasi tutto si sa sulla più alta, pochi conoscono le vicende della Garisenda.
Oggi la torre misura circa quarantotto metri da terra alla sommità ma, sicuramente, era più alta di almeno venti metri. Le cronache affermano che fu costruita tra il 1109 e il 1110, come la vicina Asinelli.
La prima destinazione sarebbe stata decisa per scopi militari ma, avendo ceduto la fondazione, l’uso fu mutato. Proprio a causa della pendenza sempre più “importante” e quindi troppo pericolosa, tra il 1351 e il 1360 fu mozzata: ecco perché è conosciuta anche come torre mozza.
Dopo alterne vicende, nel XV secolo la torre fu acquistata dalla Società dei Drappieri, che avevano la loro sede proprio di fronte (Palazzo degli Strazzaroli) e che nella piazza antistante tenevano mercato.

Alla base della torre vennero poi costruiti altri edifici a servizio dei venditori e anche una chiesetta intitolata a Santa Maria delle Grazie (tutti abbattuti nel tardo Ottocento).
Nel 1804, durante il periodo napoleonico, le corporazioni furono soppresse e la proprietà della torre venne acquisita dalla famiglia Ranuzzi. Per vie ereditarie pervenne poi ai Malvezzi Campeggi, che un secolo dopo, il 27 agosto 1904, la vendettero al barone comm. Raimondo Franchetti.
Il nuovo proprietario, con atto di grande magnanimità la donò al Comune di Bologna, che si impegnò a curarne la manutenzione.

copertina rogito Garisenda

Rogito Garisenda

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