Festa del Papà: San Giuseppe e le raviole di Bologna

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Come noto, in Italia, la Festa del Papà si celebra il 19 marzo, in occasione della giornata dedicata a San Giuseppe. Il motivo lo si può facilmente immaginare. Nella tradizione cattolica il santo è il padre putativo di Gesù e dunque quale figura poteva meglio rappresentare la paternità in genere?
Inoltre, San Giuseppe è il patrono dei falegnami e degli artigiani e il protettore dei diseredati, degli orfani e delle giovani nubili. In molte regioni d’Italia, la tradizione popolare vuole proprio che nel giorno della festa del Papà vengano invitati a pranzo i poveri.
Un’altra origine di questa festa è più legata alla natura. Il 19 marzo si è vicini all’equinozio di primavera e, fin dalla più lontana antichità, periodo di baccanali, dei riti dedicati a Dioniso per propiziare la fertilità dell’uomo e della terra.

A Bologna e nel suo territorio (per lo più agricolo) la giornata è sempre stata vissuta e sentita tanto che, per l’occasione, si usava e si usa tuttora preparare uno dei dolci tradizionali più amati: la raviola con la mostarda. Il tutto era poi legato a quanto già scritto più sopra: si dice, infatti, che le raviole venissero appese alle siepi o poste su un piatto alle finestre e messe a disposizione di coloro che passavano anche per significare che era finito l’inverno e che si era pronti per ricominciare i lavori nei campi.

Una divertente leggenda che ci riferisce il noto enogastronomo bolognese Alessandro Molinari Pradelli riguarda proprio l’origine della raviola.
Nel Tomo I, capitolo IV della Istoria delle celeberrime glorie di Messer Viscardi viene raccontata e fortemente “personalizzata” così: fuggendo dalla Palestina verso l’Egitto, San Giuseppe venne inseguito dai carabinieri. L’itinerario iniziale cambiò poiché il povero perseguitato continuava a fuggire per terre diverse, finchè approdò a Bologna e i carabinieri finalmente lo raggiunsero. Nella lotta disperata per liberarsi, il santo venne aiutato dall’intervento divino e riuscì a disarmare e a disperdere gli inseguitori. Durante le fasi concitate della rissa, il cappello di un carabiniere (raviola) rimase tra le mani di San Giuseppe. Il popolo bolognese esultante, volle ricordare l’avvenimento e venne dunque creato questo ottimo dolce, che richiama – appunto – la forma del cappello del carabiniere.

Nell’immagine: San Giuseppe mette in fuga i Carabinieri di Nasìca