Nasìca: Augusto Majani, uomo di spirito e artista

Augusto Majani ( Nasìca)

Augusto Majani (Budrio, Bologna 1867 – Buttrio, Udine 1959) è stato un artista poliedrico, non ancora sufficientemente noto ai più come meriterebbero la sua produzione di artista e la sua figura di uomo di spirito e di eccelso caricaturista.
Conosciuto anche con lo pseudonimo di Nasìca ha attraversato il mondo della cultura bolognese sotto varie sfaccettature: pittore e docente dell’Accademia di Belle Arti; ottimo e sagace illustratore, fu anche giornalista e scrittore.
Frequentatore di Carducci, Pascoli, Testoni, Guerrini, Oriani, Panzacchi,Trilussa, Ojetti e d’Annunzio, collaborò a lungo con Il Resto del Carlino, con le maggiori riviste italiane e con periodici umoristici bolognesi come Il fittone, Ehi! ch’al scusa e Bologna che dorme, solo per citarne qualcuno.

Curiosamente, durante tutta la sua vita mantenne una netta distinzione tra la figura del caricaturista e quella del pittore. Da artista talentuoso, sperimentò tecniche divisioniste e si orientò anche verso tematiche simboliste. Per firmare caricature e vignette satiriche usò quasi esclusivamente lo pseudonimo Nasìca, che aveva scelto, come spiegò lui stesso nel suo libro autobiografico Ricordi fra due secoli, ispirandosi al nome di un antico generale romano accampato nei pressi di Budrio: Cassio Scipione Nasìca.

Le sue illustrazioni più famose servirono anche per pubblicità varie. Né, d’altra parte, poteva essere diversamente: uno spirito estroverso e originale come lui era, non poteva non essere utile al campo della comunicazione. Tra l’Ottocento e il Novecento, infatti, la cosiddetta “réclame” godette di grande fortuna soprattutto grazie alla varietà di contenuti e alla ricchezza grafica che artisti come Majani seppero fornire.

Dedicò molte energie anche alla gastronomia: amando la compagnia, amava mangiare. Con la sua verve riuscì a divertire anche a tavola: scrisse Nei regni della gastronomia. spigolature storiche e considerazioni … filosofiche di un malnutrito (1925) catturando i lettori con storie e massime colme di petronianità, con aneddoti legati alla Bologna dotta e grassa intesa come opulenta, abbondante e saporita, quasi a riflettere tutta la dottrina di un moderno dottor Balanzone (maschera di origine bolognese).

Se avrete voglia di approfondire la sua conoscenza, sappiate che presso la Biblioteca d’Arte e di Storia San Giorgio in Poggiale vi sono i suoi libri e se visiterete il Museo della Storia di Bologna a Palazzo Pepoli vedrete il suo grande dipinto La secchia rapita. Noi vi aspettiamo…

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