Pietro Mascagni: dopo Gabriele D’annunzio e Giuseppe Verdi un altro genio italiano da ricordare

Pietro Mascagni

Pietro Mascagni

In marzo ricorreva il 153° della nascita di Gabriele D’Annunzio; in ottobre cadeva il bicentenario di quella di Giuseppe Verdi e oggi, 7 dicembre, ricordiamo il 153° anniversario di quella di Pietro Mascagni.
Tre uomini diversissimi tra loro: tre geniali artisti italiani famosi in tutto il mondo.

Pietro Mascagni, livornese, fu un autentico divo dell’epoca. Compositore geniale ed eclettico, godette di immensa popolarità fin dall’esordio a soli ventisette anni, con Cavalleria Rusticana (1890). Il clamoroso successo della sua opera prima lo portò ovunque, nei più famosi teatri europei e americani.
In tutta la sua carriera compose altre quattordici opere, tra le quali L’amico Fritz, Iris, Le maschere, Parisina e Nerone. Fu anche ottimo direttore d’orchestra e sperimentatore di musiche per il cinema.

Pietro Mascagni fu più volte a Bologna: nel 1900 per dirigere alcuni concerti organizzati dalla Società per il Risveglio Cittadino presso il Teatro Duse; nel 1915 per dirigere il Mosè di Rossini al Teatro Comunale e nel 1935 quando portò in città la sua opera Nerone subito dopo la rappresentazione della stessa alla Scala di Milano.

Il suo legame con l’Emilia-Romagna, tuttavia, era dovuto non solo a motivi di lavoro, ma anche a ragioni sentimentali. La moglie Lina era di Parma e la compagna dei suoi ultimi trentacinque anni di vita, Anna Lolli, di Bagnara di Romagna. Mascagni ebbe dunque per tutto questo tempo due famiglie, ognuna delle quali sapeva dell’altra. Anna Lolli, tuttavia, pur essendo più giovane di un quarto di secolo, non era “solo” l’amante, ma anche un’ottima dispensatrice di consigli e un’insostituibile amica.

Visse sempre in modo molto discreto e riservato. L’unico momento in cui riuscì a convivere con il Maestro fu in Francia, durante la creazione di Parisina nel secondo semestre 1912. Il libretto di Parisina è stato scritto da Gabriele D’Annunzio, che in quel momento viveva, appunto, Oltralpe. Tra parentesi, in questa felice concomitanza di date, è giusto ricordare che la prima rappresentazione di quest’opera si svolse proprio un secolo fa: il 15 dicembre 1913 alla Scala di Milano.

Pietro Mascagni morì a Roma il 2 agosto 1945. E Anna? Alla sua morte, nel 1972, lasciò documenti, fotografie, spartiti musicali, un ricchissimo epistolario (oltre quattromila lettere dal 1910 al 1944) e molta importante oggettistica personale del Maestro alla chiesa arcipretale dei Santi Giovanni Battista e Andrea Apostolo, parrocchia del suo paese natale (Bagnara di Romagna) perché venisse allestito un Museo. L’istituzione, aperta dal 1975, è ad ingresso gratuito e visitabile su appuntamento.

I romantici direbbero che si è trattato di un vero amore oltre la vita…