La spinetta della famiglia Cenci Bolognetti a San Colombano

Collezione TagliaviniÈ giunta nella nostra sede di San Colombano circa cinque anni fa, ma la storia di questa spinetta napoletana comincia a Roma nel XVI secolo.
Dalle poche informazioni ottenute probabilmente è stata “testimone inconsapevole” di una vicenda storica dai contorni leggendari che ha ispirato opere figurative, letterarie e anche cinematografiche: il celebre caso di Beatrice Cenci, processata per parricidio e giustiziata nel 1599 a 22 anni nella piazza di Castel Sant’Angelo a Roma. E ci piace immaginare che la musica di questo strumento abbia dato conforto alla giovane sventurata diventata poi un’eroina popolare.

Dopo essere rimasta in possesso della famiglia Cenci Bolognetti per secoli, la spinetta è entrata a far parte delle Collezioni di Genus Bononiae quando la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna l’ha acquistata dal Conte Federico Borromeo d’Adda, erede della nobile famiglia romana.
Scelta dallo stesso Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini, “padre” della collezione di strumenti musicali antichi oggi custoditi in una delle sedi più suggestive di Genus Bononiae.

Dopo un lungo lavoro di restauro verrà inaugurata in occasione della giornata di studio a lei dedicata che si terrà il 17 maggio (ore 10.15) a San Colombano.

Sabato 17 maggio 2014 ore 20.30
Concerto di inaugurazione della spinetta anonima, fine sec. XVI.
Enrico Baiano, clavicembalo di Nicolò Albana ( 1584), spinette napoletane di Anonimo (fine sec. XVI), di Alessandro Fabri (1598) e di Onofrio Guarracino (1663).
Musiche di Giovanni de Macque, Giovanni Maria Trabaci, Ascanio Mayone, Antonio Valente

Il Ritratto di Beatrice Cenci a Palazzo Barberini e la dubbia attribuzione