Ondina Valla, il primo oro olimpico femminile

Ondina Valla, primo oro olimpico femminile, Berlino 1936

Ondina Valla, primo oro olimpico femminile, Berlino 1936

6 agosto 1936: a Berlino il cuore di una bella ragazza bionda bolognese di soli venti anni batteva all’impazzata. La finale degli 80 metri ostacoli la stava aspettando e lei era pronta ad affrontarla con tutta la grinta e il coraggio che aveva. Il giorno prima aveva vinto la semifinale e aveva stabilito il record mondiale in 11’’6.

Ecco l’ordine di partenza: via!
Il percorso è breve, le avversarie agguerrite: al traguardo arrivano in quattro quasi simultaneamente. Sarà solo la Zielzeitkamera (l’odierno fotofinish) a stabilire il vero ordine di arrivo ma, in ogni caso, l’oro è il suo. Ed è un oro importantissimo: per l’Italia, il primo vinto da una donna alle Olimpiadi.

Questa meravigliosa atleta era Trebisonda Valla, detta Ondina. Il nome, così curioso, le era stato imposto dal padre, che nutriva un’autentica passione per l’antica città turca di Trabzon, che, secondo la leggenda, possedeva tutte le meraviglie. Sperava così di poterle trasmettere, in qualche modo, a sua figlia.

Nata a Bologna il 20 maggio 1916, era l’unica femmina in una famiglia benestante, dove i figli maschi erano quattro. Fin da bambina, Ondina si era fatta notare per le sue doti atletiche. A tredici anni, era già una protagonista della atletica leggera italiana e nel 1934 venne convocata in nazionale. I risultati ottenuti erano eccellenti sia nelle gare di velocità che sugli ostacoli e nel salto.

Nel frattempo, in vari campionati studenteschi bolognesi, rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola Claudia Testoni. Claudia sarebbe rimasta la sua antagonista per tutta la carriera sportiva e avrebbe continuato ad esserle amica per tutta la vita.
Anche lei era a Berlino e aveva partecipato a quella mitica finale: si era classificata quarta. Insieme, qualche giorno dopo, con altre due atlete (la Bongiovanni e la Bullano) avrebbero conquistato il quarto posto nella staffetta 4×100.

Al ritorno in patria Ondina era già una gloria: il governo fascista la elesse ad esempio per le giovani generazioni e la stampa coniò per lei la definizione “Il sole in un sorriso”. Quella vittoria la fece diventare la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico e questo record rimase tale fino al 2004. Così come il primato nazionale di salto in alto conseguito nel 1937 con la misura di 1,56 m. rimase suo fino al 1955.
Ritiratasi dall’attività, si sposò e si trasferì in Abruzzo. Il suo cuore indomito cessò di battere il 16 ottobre 2006.

Le atlete e le donne di oggi le devono davvero tanto…

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