Il 1 febbraio 1814 il generale Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte (aveva sposato la sorella Carolina) e da lui nominato Re di Napoli, entrò in Bologna da Porta Maggiore (attuale Porta Mazzini), seguito da numerose truppe di varie nazionalità: austriache, inglesi e ungheresi. Per l’occasione, in città vennero organizzate grandi manifestazioni celebrative.
Murat ebbe sempre un rapporto speciale con Bologna e il destino volle che una delle sue figlie, Letizia, sposasse il conte Guido Taddeo Pepoli. Soprannominata La regina di Bologna, diede alla luce quattro figli, tra cui quel Gioacchino Napoleone Pepoli che divenne sindaco della città (1866 – 1868) e coprì diversi ed importanti incarichi politici a livello nazionale.
Per espressa volontà testamentaria, la sepoltura di Letizia fu sormontata dalla grande statua raffigurante Gioacchino Murat nell’elegante uniforme da campagna, circondato dalle aquile imperiali francesi. Letizia scelse di farsi ritrarre in un medaglione che si trova alla base della scultura, affinché il padre, deceduto durante un’imboscata in Calabria nell’ottobre 1815 e il cui corpo non fu mai recuperato, ne risultasse il principale protagonista.
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